alVolante2018011

HI-TECH I SIMULATORI Migliaia di test . Tutti virtuali Le simulazioni al computer permettono di tagliare costi e tempi di sviluppo, oltre che di sperimentare i sistemi di guida autonoma in totale sicurezza Più vero del vero Tra i vantaggi dei simulatori di guida c’è la possibilità di ripete- re i test (anche all’infinito),inclusi quelli più rischiosi,come la guida ad alta velocità con un pneumatico forato.Variando i pa- rametri,si modificano anche le condizioni meteo. I sistemi più moderni (provvisti del volante che“restituisce”lo sforzo,di uno schermo panoramico e di un realistico impianto audio) usano una cabina di guida con supporti motorizzati che la muovono in verticale e in orizzontale, inclinandola e facendola ruotare. SERVONO GROSSI INVESTIMENTI Per un pacchetto del genere si spendono da 2 a oltre 5 milio- ni di euro e ci si affida a fornitori come Ansible Motion (Ford e General Motors) eVI-grade (scelto daAudi,FCA,Ferrari,Porsche eVolvo).Solo chi sviluppa auto da corsa necessita di quelli,più cari,che arrivano a 2 g di accelerazione:è il caso del team F1di Ferrari e di Dallara , che usano sistemi Moog personalizzati. Le simulazioni sono fondamen- tali per mettere a punto i si- stemi di aiuto alla guida . Pro- grammi come il Simcenter Pre- scan della Siemens generano “falsi” segnali destinati ai sen- sori. Altri (quali il Simcen- ter Amesim, sempre della Siemens) sono studiati per simulare la reazione di un determinato componente, per esempio quello che ge- stisce la frenata automatica d’emergenza. Altri ancora, come OpenDRIVE e Open- CRG (liberamente scari- cabili dal web, e modificabili), s’incaricano di “descrivere” le reti viarie e il fondo stradale. A ZONZO SENZA FAR DANNI Un passo successivo riguarda la guida autonoma, che è basata sul “machine learning”, ovvero l’apprendimento tramite l’imita- zione e la comprensione dei pro- pri errori. Le auto-robot virtuali percorrono milioni di chilome- tri in mondi generati al compu- ter,dove gli incidenti non hanno consequenze e imparano a rea- gire agli imprevisti,dalla frenata sul bagnato al pedone“visto” in controluce che attraversa la stra- da. Li sviluppano aziende come Metamoto e Cruden; alcuni (per esempio Carla, che è supporta- to da Toyota e sta per Car Lear- ning to Act: auto che impara ad agire) sono utilizzabili e modifi- cabili gratuitamente. Qui si “ addestra ” l’ auto-robot I fan dei videogiochi li conoscono bene: i simulatori di guida sono gli strumenti che riproducono più fedel- mente le caratteristiche dinamiche delle auto. Quel- li usati dalle case, però, hanno un ruolo ben più impor- tante: si tratta di costosi e potentissimi calcolatori elet- tronici con i quali modificare il comportamento strada- le di una vettura ancora in fase di progettazione, e per- fino di migliorarne la sicurezza passiva. Per perfezio- narli, c’è chi (come l’Audi) ha assunto più di uno svilup- patore di videogiochi, proprio in virtù della capacità di creare il cosiddetto “traffico virtuale”, che è fondamen- tale per affinare i sistemi di guida autonoma. FONDAMENTALI PER EVITARE GLI INCIDENTI Grazie a simulazioni iperrealistiche, i collaudatori “sen- tono” come si comporta una vettura non ancora costru- ita, e riescono a modificarne le caratteristiche agendo su una tastiera. In questo modo si riducono drastica- mente i tempi di sviluppo (per l’Alfa Romeo Giulia si è passati da 36 a 24 mesi), e anche i costi. Oltre che per l’assetto, le simulazioni al computer vengono utilizzate per progettare gli aiuti alla guida più evoluti, evitando pericolosi test su strada. E sempre virtuali sono quasi tutti i crash-test pre-produzione: se ne possono fare centinaia in breve tempo, spendendo assai meno.

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