alVolante2018011

EDITORIALE I NOSTRI LETTORI HANNO DETTO GIULIA . E il fatto che la berlina Alfa Romeo sia l’auto con il più alto indice di soddisfazione nell’ambito del grande sondaggio “driverview-L’opinione di chi guida” dimostra come il made in Italy, quando tocca le corde giuste, abbia davvero tanto da dire. L’indagine, curata dagli specialisti di Experteye dei quali alVolante è partner, ha ricevuto finora 45.000 risposte attraverso il sito web di questa testata: partita (nel nostro Pa- ese) nel 2016, l’iniziativa aveva visto la partecipazione, alla fine dell’anno suc- cessivo, di oltre 20.000 persone. Un campione importante in termini stati- stici e per la preziosa messe di informazioni che ne è derivata (i lettori ci hanno “raccontato” tutto della loro auto), ma che in pochi mesi si è allar- gato ulteriormente. Facendo emergere alcuni modelli (come appunto la Giulia) che nel 2017 erano ancora poco diffusi perché freschi di lancio, e non potevano quindi accedere alle graduatorie. LE CLASSIFICHE CONSIDERATE SONO OTTO , oltre a quella ge- nerale, e tengono conto di tutti i temi con cui si misura chi, come i nostri lettori, usa quotidianamente l’automobile: dal comfort ai consumi, dall’affi- dabilità ai dispositivi di sicurezza, al rapporto qualità/prezzo. La Giulia ha vin- to dove una berlina sportiva a trazione posteriore con il marchio del Biscione non poteva sbagliare il tiro, e cioè nelle prestazioni e nella tenuta di strada. I clienti, comunque, si dicono globalmente soddisfatti della vettura (come pure della Stelvio, che non è in classifica solo perché le segnalazioni ricevute sono ancora poche), pur con qualche lamentela dovuta più che altro al sistema multi- mediale e alle finiture. Criticità che Pietro Gorlier, il nuovo capo delle attività eu- ropee del gruppo FCA dopo l’uscita di Alfredo Altavilla, dovrà tenere in conside- razione per reggere il passo di una concorrenza agguerrita e dalle ingenti risorse. IL SUCCESSO DI UN’AUTO si deve a una quantità di fattori: analisi di merca- to, scelte tecniche e stilistiche, intuizione. E investimenti: il più importante, proba- bilmente, nella formazione. Perché quello della Giulia non resti un episodio, biso- gna credere nei giovani e dare loro un’adeguata preparazione. A questo proposito, iniziative come quella della Dallara Academy, con i suoi laboratori didattici e la laurea magistrale in Racing Car Design (una delle sei della MUNER, l’università dell’automo- bile della Motor Valley emiliana), possono fare tanto. Anzi, tantissimo. Guido Costantini Incoronata dai lettori, la Giulia indica la strada giusta

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