SpiritoDiVino087
Lacuverie(inalto,asinistraenell’altrapaginaconErwanFaiveley)cheospitaiviniottenutidaicrudiPinotnoircheinquestapartediBorgognatrovanolasublimazione (in alto, a destra), dispone di una vetrata che si ispira nelle forme allaGare duNord di Parigi. I vini di Domaine Faiveley sono distribuiti da Sagna Spa (www.sagna.it) . Erwan nel bel mezzo della sua cuverie, autentica perla di architettura modernista (freschissima di ristrutturazione) la cui vetrata, davvero mirabile, si ispira alla Gare du Nord di Parigi. «Il nostro desiderio è quello di rivelare i più grandi terroir della Borgogna in uno stile che unisce potenza, ricercatezza ed eleganza». Prosegue con simpatia il giovane imprenditore, indicandoci all’orizzonte, con garbo e scrupolo, chiari segni delle sue care vigne. Eh sì, Domaine Faiveley deve la sua notorietà a una storia che abbraccia un arco temporale di quasi due secoli, dove 120 ettari vitati sono stati pazientemente acquisiti e sono tuttora sparsi nei climi più autorevoli. Non solo quindi possedimenti tra i celeberrimi santuari della Côte de Nuits e della Côte de Beaune, ma anche splendidi terreni nella lussureggiante Côte chalonnaise, dove da oltre mezzo secolo, per la precisione dal 1963, la famiglia rasenta di nuovo un’impeccabile progettazione, in particolare nel suo emblematico vigneto de La Framboisière. Dodici Grand cru e 25 Premier cru, tra cui diversi in monopolio, così come appezzamenti di rara varietà su una vasta area, ne fanno, a tutti gli effetti, una delle zone più ambite ed esemplari dell’intera regione. I sorsi di questi nettari mi hanno permesso di avvalorare la straordinaria capillarità che nessun altro territorio vinicolo al mondo, a parità di estensione, può vantare. Vini puri ma neanche una volta squilibrati, profondi ma nello stesso tempo accessibili. Vini che dimostrano, spesso e volentieri, un eccellente potenziale di invecchiamento, in uno stile transalpino, noto sotto la dicitura «classique éclairé». Insomma elaborazioni in rosso e in bianco complete, proprio come scriveva nel 1728 Claude Arnoux, il prelato autore de La situation de la Bourgogne , secondo il quale i vini emanano «dolci vapori e si possono bere in due maniere: con il naso e con la bocca, insieme o separatamente». domaine-faiveley.com 110 SPIRITO diVINO TESORI DI BORGOGNA ... E SETTE DI NUITS-SAINT-GEORGES io ROSSI Bourgogne Pinot noir 2016 Deliziosamente fruttato, l’acidità deve ancora amalgamarsi al tannino, ma la sua verticalità lascia presagire un discreto futuro. Gevrey-Chambertin Vieilles Vignes 2016 Trionfo di fragola e lampone, con sbuffi speziati oltremodo fini. Al palato riserva ottima intensità e complessità. 1er cru Les Porêts Saint-Georges 2016: Impressionante bouquet di frutti di bosco (su tutti lamora) accompagnato da cenni di tabacco, cacao e liquirizia. In bocca èmoltominerale, reattivo e di notevole struttura. Corton Clos des Cortons Faiveley Grand cru (Monopole) 2016 Immensamente fresco, balsamico, ma anche pietra focaia e qualche nota (gradevole) di tostatura. Elegantemente sapido e lunghissima chiusura. Esemplare. Corton Clos des Cortons Faiveley Grand cru (Monopole) 1998 Nei primi istanti lievissime ma inevitabili screziature marsalate, per poi lentamente esplodere in una confettura di fragole e cioccolato fondente. L’acidità, ancora molto persistente, segnala un finale altrettanto lungo e salino. BIANCHI Bourgogne Chardonnay 2016 Fresco, sapido e citrico. Una bella polpa conduce un palato per nulla aggressivo. Puligny-Montrachet 1er cru Champ Gain 2016 Olfatto di frutta esotica, dalla beva incessante. Raffinato, preciso, dolcemente sapido. Buonissimo.
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