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SPIRITO diVINO 13 Notizie in sorsi Giacobazzi si dà al calcio Giacobazzi è main sponsor del Modena Fc è per il campionato 2018 di Serie D e per le successive due stagioni. Il logo dell’azienda vinicola compare sulla maglia della squadra. Radioso Giovanni Giacobazzi, presidente dell’azienda vinicola: «Da subito ci siamo resi disponibili a dare il nostro contributo a sostenere questo nuovo corso nel quale abbiamo creduto ancora prima dell’assegnazione del mandato. Così come tutti i modenesi nutriamo grande entusiasmo per questa rinascita del calcio modenese»; giacobazzivini.it . Le giare di Massimo La storia del vino è anche la storia dei suoi contenitori: ecco quindi una fornace ove, secondo tradizione, si forgiano a mano delle giare da vino utilizzando solo terra certificata d’Impruneta, resistente al gelo e perfetta in quanto isolante e inerte. Sono le giare di Massimo Carbone, da lui rivestite di un multistrato in terracotta atto a limitarne la porosità; winejars.it. Nuovi ambiziosi progetti Una cantina di 5mila mq ottenuta riqualificando l’ex cava di arenaria di Cariola dismessa. Il progetto, vinto dallo studio Tori, soddisferà le necessità di Tenuta Le Colonne e Tenuta Meraviglia, afferenti al gruppo Dievole Spa che, il 20 luglio, ha firmato il protocollo d’intesa con la Regione Toscana per questo progetto di riqualificazione ambientale; www.dievole.it . N on solo un progetto enoviticolo ma anche, ci piace pensare, esistenzia- le quello di Stefano Papetti e Nico- letta De Fermo che hanno puntato con fermezza e lungimiranza su una viticoltura naturale atta a restituire vini di spiccata per- sonalità, costanza e una cifra stilistica ricono- scibile nella combinazione tra calore, tensione e profondità di sapore. Come in questo Cera- suolo d’Abruzzo Le Cince 2016 ove né chiarifi- ca né filtrazione, prima dell’imbottigliamento, concorrono a ingentilirne la trama. Del resto, non se ne sente la mancanza: al naso, una com- patta mediterraneità di erbe, pungente di lam- poni, rabarbaro e cassis fa presagire un sorso abitato da una misteriosa freschezza nonché una tensione curiosa, quella con cui reclama bramosamente d’esser continuamente bevuto. Naturale, è vero, ma anche un esercizio di stile vitivinicolo in grado di coniugare profondità, struttura e levità. De Fermo defermo.it U n nuovo corso rigidamente ter- roiriste, ecco il futuro della can- tina Ognissole, forte di due baci- ni produttivi, uno nelle Murge di Canosa di Puglia e l’altro sull’altopiano di Gioia del Colle, condotti a biodinamica. E mentre altri vini sono ancora in affinamento questo Pontelama 2017 è già espressivo. Un Nero di Troia rosato vinificato in anfore di terracotta, ser- batoi in inox e con- tenitori in cemento, in cui avviene anche l’affinamento per sette mesi. In questa fase, già uno splen- dido rosa corallo profumato di arance rosse e noci e un palato scorrevole ancorché deli- catamente tattile. Ognissole ognissole.it Misteriosi assaggi Futuro di territorio Isarco mediterranea L’integrità di Marcel P raesulis Weißburgunder è passeg- giata in un giorno di sole in una macchia mediterranea ricca di elicriso e mirto. E poi una malga, magari, donde sortiscono odori di latte men- tre si stritolano tra le mani i semi del finoc- chio selvatico. Il sorso è un mazzetto di erbe aromatiche balsamiche ma anche un morso a una pesca bianca tiepida di so- le ove la pienezza è restituita e dall’estratto e dal tenore alcoli- co, affatto disturbante benché nella percezione, pur ovattante, della glicerina. Lo slancio dell’a- cidità, del resto, gli fa da moto- re propulsore e c’è una bella croccantezza di frutto, una genuinità che simula qual- cosa di contadino pur nella mano, enologica, che l’ha plasmato. Il fiore è quello intenso del gelsomino in un tè non ancora infuso e, con l’ossigeno, emergono per- fino pelli e cere da scarpe. Vino caldo e pieno: florido. Gumphof gumphof.it M arcel Deiss, dopo la fine della Se- conda guerra mondiale, edificò l’azienda. Oggi, 27 ettari suddi- visi in nove comuni ed estesi su 20 km condotti a biodinamica e molto di più, se è vero com’è vero che ci siamo innamorati proprio di questo Burlenberg Grand Vin Rou- ge 2015, nettare gioioso e festante di Pinot noir e Pinot Beurot. E proprio qui sta il segreto della filosofia di Marcel Deiss: vitigni diversi, vendemmiati nello stesso momento e vinificati insieme, al fine di produrre una naturale compensazio- ne tra i vari livelli di matu- rità e terroir. La si chiama complantation e, in questo calice, possiamo tradur- la col termine di integrità. Distribuito da cuzziol.it

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