SpiritoDiVino087
SPIRITO diVINO 24 di Emiliano Gucci Il Pinot nero che pedalerà lontano escursioni termiche oltre i 20 gradi. «Del vino mugellano, sem- pre troppo aspro, si diceva che va bevuto in tre: uno lo butta giù, gli altri due lo reggono per quanto trema». In effetti i primi risultati non furono incoraggianti, ma nel 1997 arrivò la svolta. «Uno dei migliori Pinot noir italiani, mi confidòDeGrazia. E io pensai che avesse sbagliato bottiglia». L’anno seguente la botte- ga artigiana chiude e si dedica solo a produrre vini d’eccellen- za. Nel 1999, complice un tango argentino, incontra Manuela Villimburgo, giornalista romana a cui la città comincia a stare stretta: questi vini diventeranno la sua sfi- da e questa campagna la sua casa, il suo lavoro sarà determinante per l’affermarsi dell’azienda. La vendemmia del 2001 por- terà al primo imbottigliamento, nel 2004 i due si sposano e le vigne si allargano in località Le Panche, raggiungendo i due et- tari totali. Piccoli numeri, ma vini sempre più precisi e convincenti, che conquista- no: l’Annita, da uve Chardonnay e Pinot noir vinificato in bianco, il Carabà 100% Sauvignonblanc, l’ormai celebreVentisei, borgognone di Mugello. Un percorso da autodidatti: «Il vino in natura non esiste», dice Paolo, «l’annata te la giochi in vigna: in cantina, meno ci metti le mani e meglio è». Si accreditano anche una dose di for- tuna: «Le uve del Ventisei sono sottoposte a parziale macerazione carbonica, che la prima volta avvenne per caso, dopo una vendemmia generosa in cui i tini erano troppo colmi per permetterci la follatura... coprimmo e aspettammo, e assaggiando gli acini intatti ci accor- gemmo del risultato». I tini, adesso, sono progettati per questo procedimento; fermentazione a temperatura controllata, ma- lolattica e affinamento in barrique per i primi 12 mesi, poi 18 tra cemento e bottiglia. Il 2015 appena stappato si annuncia annata splendida, elegante ed equilibrata, fresca, balsamica, con le classiche note del vitigno ma molte sorprese in agguato: un vino che pedalerà lontano, come le ambizioni di Paolo eMa- nuela che lo hanno accompagnato fin qui. È un Pinot noir esclusivo, dagli echi internazionali ma dalla tempra autoctona, forgiata dalla terra di Mugello e dal fiato d’Appennino; esclusivi sono il nome, Ventisei («un numero che ricorreva spes- so, tra filari e bottiglie»), e l’etichetta, elaborata da unmodello di Paolo che prima faceva l’orafo e ha una storia esclusiva. Esclusivo è il matrimonio con Manuela, «per tutta la vite», così che gli invitati contribuiscano all’acquisto di nuove barbatelle, ed esclusivo è il luogo in cui la coppia ha reimpian- tato vita e vigneto, per dare luce all’Azien- da agricola Il Rio. PaoloCerrini (a destra) comincia pedalando per le consegne del forno-alimentari del padre, sotto il sole e sotto la pioggia, poi lavora da metalmec- canico e da carrozziere; ma la bicicletta gli piace troppo, così va a fare l’orafo: aveva 17 anni e il lavoro in bottega, a Firenze, gli permetteva di allenarsi a piacimento. Nei primi anni 70 apre un suo laboratorio e la fama comincia a circolare. Gioielli, penne stilografiche, minute opere d’arte; tempi in cui Firenze era viva e Parigi alle porte, con Cartier che quasi lo convince a trasferirsi là («ma anche Nino Manfredi, incontrato dall’argentiere Brandimarte, mi sconsigliò: un artigiano non si trapian- ta!»). Eppure un cambiamento è nell’aria. Nel 1980 individua un rudere nel Mugello, sopra Vicchio, annesso a uno dei poderi storici della fattoria di Molezzano, lo acquista, comincia a restaurarlo e una vendem- mia in casa d’altri gli dà lo slancio per impiantare le vigne e pro- varci. Il caso vuole che vicino alla bottega avesse ufficio Marco De Grazia, artefice dei Barolo Boys che ha poi rivoluzionato l’Etna conTerre Nere. «Non ho alcunmerito nell’essere stato il pioniere del Pinot nero inMugello» dice Cerrini. «Se Marco mi avesse raccomandato cavolini di Bruxelles, avrei piantato quel- li. Non ci capivo niente». E accanto al Pinot, filari di Chardon- nay: varietà inusuali su questa terra argillosa considerata po- co vocata per la viticoltura, con estati brevi, molta umidità ed ( MUGELLO )
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