SpiritoDiVino087

SPIRITO diVINO 42 ABRUZZO ( I DISEREDATI ) VALENTINI Trebbiano d’Abruzzo 2009 I millesimi in «9» sono stati spesso freddi e pio- vosi, forieri di un’ovvia freschezza, certo, ma in questo caso affatto esasperata. Tutto questo ha restituito un vino dalla bassa gradazione, capace di regalare generose sensazioni di salvia e origa- no combinate con un repertorio di profumi tostati di pane appena sfornato. Trebbiano d’Abruzzo 2006 Figlio di un inverno freddo e di un’estate calda e pio- vosa, l’annata ne accentua, insolitamente, il profilo floreale di fiori d’arancio, gelsomino e accenti più balsamici. Ha un cuore leggermente caldo, al primo palato, figlio di un’alcolicità mitigata alla beva da un provvidenziale attacco, invero un po’ astringente. Trebbiano d’Abruzzo 2003 Inquietante nella quasi assenza di escursione ter- mica tra giorno e notte, l’estate 2003 è stata assai clemente per questo Trebbiano delicato, sfumato di melissa, fiori di gelsomino e camomilla. Un’acidità prorompente e inaspettata deflagra alle papille e, benché privo di una vera tessitura, è foriero di una grazia misteriosa. Trebbiano d’Abruzzo 1989 Un’annata più che difficile, di sola pioggia che, oggi, la lunga permanenza in bottiglia restituisce nella sua versione migliore di agrumi, camomilla, mimosa, sedano, muschio e pane caldo. Al palato, benché tutto sia in sottrazione, aleggia una florea- lità che lo rende piacevole e seducente. Montepulciano d’Abruzzo 2009 Sul Montepulciano la piovosa 2009 ha determinato una gradazione alcolica piuttosto bassa e un ph, per contro, piuttosto elevato. Il colore, rosso rubino carico, pulsa di un naso fresco, croccante di ciliegia matura e lampone generoso di toni floreali, accenni balsamici e ricordi di anice stellato. Al palato, tut- tavia, l’annata cala la sua scure e il vino traballa. Montepulciano d’Abruzzo 2003 Caldo e l’assenza di escursione termica han determinato una vendemmia tardiva che, oggi, consegna un vino rosso rubino carico abitato da un naso elegante di cuoio e spezie, curcuma e zenzero. Alcolico e non adeguatamente soste- nuto dall’acidità, il tannino, mai completamente addomesticato, è astringente. VALLE REALE Trebbiano d’Abruzzo Popoli 2012 Popoli significa, per gli addetti ai lavori, l’appezza- mento più esposto alle correnti fredde del Gran Sasso. Al calice, una leggera velatura cela un colore giallo intenso animato da sentori polposi di agrumi, frutta esotica e note di idrocarburo che presagiscono un sorso sapido e preciso, di bella freschezza e persistenza. Trebbiano d’Abruzzo Popoli 2011 Lievi scottature date dall’altitudine e dal sole battente, in estate, restituiscono un sorso che appare assai pulito, contraddistinto da una buona acidità e da un’arcata sapida che, come nel caso del 2012, proietta il sorso in un allungo che non sembra subire alcun cedimento. Montepulciano d’Abruzzo 2009 Rosso rubino scuro veicola note classiche di sot- tobosco e, a presidio, una confettura golosa di frutta rossa incrociata con note più balsamiche di menta ed elicriso. Un vino dal sorso semplice e diretto, integrato da una componente tannica sottile e da una freschezza evanescente, con chiusura perentoria: austera. io Dopo tanta fatica, tuttavia, dal cappello a cilindro esce anche qualche coniglio bianco. VALENTINI Trebbiano d’Abruzzo 2012 Giallo intenso striato di sfumature dorate, veicola note che, oramai, consideriamo specie-specifi- che del Trebbiano di Valentini: salvia, camomilla, muschio, mandarino e ginger compongono un bouquet di inusitata freschezza, scaldato solo da sensazioni di tostatura e di grano tenero. Il sorso è dolce, sostenuto da una buona freschezza di albicocca speziata e nobile, come di zafferano. Trebbiano d’Abruzzo 1978 Grande vino contraddistinto da un’importanza che già il colore, ambra di Simeto, fa presagire. Nitido al naso, fresco di limone sfumato, si rilassa su note di miele d’acacia e cera d’api. Il sorso, dolce ma deciso, travolge le fauci con un’acidità provvi- denziale che, al tempo stesso, è sia generosa sia austera e ne sostiene tutti gli accenti. Dopo 40 anni, non c’è che dire: ancora grande! Montepulciano d’Abruzzo 2006 Rosso rubino carico di riflessi granati, punta su sentori fruttati, maturi, di frutta nera in confettu- ra su note morbide di tabacco e sentori balsami- ci, ferrosi, ematici e, in particolare, di tostatura di caffè. Intenso e stratificato, il sorso è denso e concentrato. Ancora una volta, tannino e sapi- dità donano allungo e tensione. Montepulciano d’Abruzzo 1985 Rosso rubino denso, impenetrabile, l’olfatto è attraversato da una generosa balsamicità e profumi pungenti di spezie. Si stratificano poi percezioni di legno, tabacco, sottobosco e fun- ghi porcini. Il sorso è denso, accarezzato da un tannino appena astringente ancorché integrato, di grande struttura e sontuosità, dove l’affondo finale è deliziosamente «macchiato» di caffè. VALLE REALE Trebbiano d’Abruzzo Vigna di Capestrano 2007 Da un appezzamento soleggiato ma a for te rischio di abbassamenti termici, questo Trebbiano è ancora di un vivace color giallo paglierino. L’olfatto sorprende con le sue note di melone maturo, frutta esotica, idrocarburo, arancia, macchia mediterranea e mandorla. La bocca è coerente: dolce e voluminosa ma, al contempo, estremamente fresca: equilibrata in tutte le sue più antitetiche componenti. Montepulciano d’Abruzzo San Calisto 2006 Da una zona fredda un nettare rosso rubino cari- co, dal quadro olfattivo temperato da percezioni di mirtillo e crema di Cassis con una nota di pelli, cuoio e foglie secche. Completano il qua- dro, già di per sé molto intrigante, note scure e di fiori di lavanda. Il sorso, che ne riverbera tutta la delicata complessità, resta fresco e vibrante. Montepulciano d’Abruzzo Vigna del Convento 2015 L’ultimo cru, in ordine di tempo, dei vigneti di Capestrano presenta un naso esuberante nella fitta composizione dei frutti di bosco, tra cui spicca il mirtillo, spolverato di chiodi di garofa- no, caffè e cioccolato. Il sorso, intrinsecamente dolce, è ben bilanciato da una buona acidità mentre la trama tannica, gestita magistralmen- te, è una stoffa di buona persistenza. Trebbiano e Montepulciano d’Abruzzo di Valentini e Valle Reale che abbracciano quasi quarant’anni e che, nonostante le difficoltà, possono ancora dire la loro nei calici io Una degustazione diversa in 16 assaggi io

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