SpiritoDiVino087
SPIRITO diVINO 45 ( VITE DA CHAMPAGNE ) L’omaggio al legno della foresta delle Argonne di Manlio Giustiniani son. Negli Champagne prevale l’uso del Pinot noir, quindi vini corposi e strutturati, complessi ma di facile bevibilità. MV La cuvée Fût de Chêne è stata millesimata fino all’an- nata 2000, ma dal 2002 è diventata un multivintage (MV) con una base del 70% di vino dell’annata indicata dopo il suffisso MV, e il restante 30% affinato con il metodo Solera; mentre la cuvée millesimata ha preso il nome di Argonne ed è prodotta dal 2004. Il vino fermenta per 10 giorni in botti nuove a temperature tra i 18 e 20 gradi, svolge in manie- ra naturale la fermentazione malolattica e poi viene affinato per un anno in barrique per il 20% nuove, affina sui lieviti per 5/ 6 anni, e al dégorgement viene dosato 7 g/l. La vinifi- cazione in legno dà complessità e leggere note ossidative senza dominare sul frutto. MV 12 70% Pinot nero e 30% Chardon- nay, è uno Champagne complesso: materia ricca e vinosa, si denota una bella balsami- cità, della frutta secca, mandorla e noccio- la, l’albicocca matura, la mineralità iodata firma dello Chardonnay, a seguire note di frutta rossa di cassis, rivelano una bel- la maturità con delle sensuali nuance di caffè in torrefazione e di cioccolato, otte- nuto dai quattro anni di invecchiamento sui lieviti. Leggermente boisé, voluttuo- so, il tutto ben integrato, con note spe- ziate di pepe bianco e vaniglia, risulta- to della vinificazione e dell’élevage in barrique della foresta. Al palato vo- luminoso, potente, bella struttura, si ritrova la complessità del boisé evo- cato al naso, con un finale minerale, particolarmente fresco, un delizioso amertume nel retrogusto e una sa- linità infinita. (champagne-giraud. com; ghilardiselezioni.com) . L a Maison Henri Giraud si trova ad Aÿ, villaggio Grand cru della Riviera riconosciuto per un Pi- not noir eccezionale, con i vigneti esposti per la maggior parte a sud, un terroir leggermente ar- gilloso in superficie e un sottosuolo di 200 metri di profondità di craie che caratterizza il vino con la classica salinità dei Grand cru. L’azienda si sviluppò nel 1900 con il matrimonio tra Madeleine Hémart e Léon Giraud, condotta dal 1983 da Claude Giraud, la 12esima generazione, enologo con studi in Borgogna. La Maison ha 10 ettari di proprietà ad Aÿ (70% di Pinot nero e 30% di Chardonnay) con vigne di età media tra 45 e 50 anni; si approvvigiona da conferitori selezionati della Montagna di Reims per 15 ettari, per una produzione totale di 250mila bottiglie. Non sono biodina- mici o biologici, si considerano naturali, seguono i principi organici, in vigna non utilizzano prodotti di sintesi, né in- setticidi, né pesticidi usano l’inerbimento tra i filari, la con- fusione sessuale nelle piante e vendemmiano nel momento di maturità ottimale dell’uva. Dal 2016 hanno abbandonato l’uso di contenitori in acciaio e tutte le cuvée sono vinificate in barrique: ne hanno 1.000 da 228 litri della foresta delle Argonne, in contenitori di cemento a forma di uovo che per- mettono al vino di essere in continuo movimento, evitando ossidazioni, e in anfore di terracotta toscane. A inizio an- ni 90 Claude concepisce un modo diverso di vinificazione, un ritorno al passato potremmo dire, e crea la cuvée Fût de Chêne, fermentata in barrique di rovere della foresta sto- rica che si trova a 60 km est di Reims: i suoi legni serviva- no per la costruzione di imbarcazioni navali e di botti per la conservazione del vino ma anche per il trasporto; que- sto avveniva fino alla fine degli anni 60, fu poi abbandonata per l’avvento dei contenitori in acciaio. La Henri Giraud è impegnata nella riabilitazione di questa foresta: Claude sce- glie gli alberi dell’età di circa 200/300 anni per costruire le barrique. L’espressione che questi legni apportano ai vini dipende dal tipo di suolo sul quale crescono questi alberi. Piacevolezza, maturità e territorio sono il motto della Mai-
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